Come da Nota USR prot. 8941/2016, si segnala che sono aperte le iscrizioni alla II edizione del corso on-line, gratuito, “Competenze digitali Open Data”, realizzato da Formez PA su mandato della Direzione generale degli affari generali e società dell’informazione della Regione Sardegna e aperto alla partecipazione del personale degli enti locali della Regione Sardegna.
Il corso online Open data Regione Sardegna, della durata di 20 ore, si svolge interamente online nell’arco di 5 settimane. Questa seconda edizione del corso inizia il 10 gennaio per concludersi il 7 febbraio 2017.
Termine iscrizioni: Giovedì 12 Gennaio 2017 alle ore 14:00
Sono nuovo della community, dunque mi presento. Mi chiamo Attilio Giorgi e sono un docente di discipline informatiche nel corso per adulti dell’ITI “G. M. Angioy” di Sassari. Ho 53 anni e insegno da 23. Da pochissimo ho avuto il distacco presso l’USR Sardegna (sede di Sassari) e mi occupo di Innovazione didattica, nuove metodologie e ricerca didattica (questo è il link al decreto: www.sardegna.istruzione.it/allegati/2016/Decreto%20progetti%20nazionali%20definitivo-signed.pdf). Credo nel mio lavoro e spero di riuscire a migliorare sempre di più, anche grazie al contributo degli utenti di questo sito.
Lavorando in un corso per adulti, ho avuto sempre grandi sfide didattiche. Ho dovuto impostare percorsi di apprendimento non tradizionali, con la creazione totale dei materiali didattici, attraverso l’uso estensivo di PowerPoint ed Internet, e l’uso di una piattaforma di e-learning per la comunicazione a distanza con i miei allievi.
È vero che non è proprio innovativo usare strumenti come Power Point ed Internet per la didattica, ma purtroppo, nonostante oramai le nostre scuole siano quasi tutte dotate di LIM e computer in maniera estensiva, non tutti gli insegnanti sono in grado di utilizzarle nel corso delle proprie lezioni. E questo è dovuto, ritengo, al fatto che il corpo insegnante italiano vede con diffidenza gli strumenti informatici, vuoi perché è necessario imparare ad utilizzarli, vuoi perché bisogna aggiornarsi e mettersi in discussione. Sono d’accordo che per una didattica efficace non è necessario usare obbligatoriamente le nuove tecnologie, però queste sono di aiuto, soprattutto in determinate situazioni.
Ho pensato, per iniziare a collaborare al blog, di postare una breve testimonianza del mio lavoro attraverso l’uso delle nuove tecnologie nella didattica.
Per me è facile parlare di nuove tecnologie. Abituato a trattarne ogni giorno, viste dall’interno, passatemi il termine, e non come semplice utilizzatore, non le vedo poi come tanto nuove. È vero, però, che, come insegnante, non potrei più farne a meno, nella mia attività di formatore.
Anzitutto, Internet è uno strumento essenziale per il mio aggiornamento continuo. Non riesco a stare più di due giorni senza consultare i siti specializzati (sia in italiano che in inglese) che parlano delle più recenti innovazioni nel settore informatico. Tanto per essere chiari, in Computer Science vale tuttora la Prima Legge di Moore, il quale ipotizzò, in un articolo del 1965, che ogni 12 mesi sarebbe raddoppiato il numero di transistor nei microprocessori. In realtà, questa supposizione è stata rivista e corretta fino a fissare, come periodo temporale per il raddoppio dei transistor nei processori, in 18 mesi. Tradotto in termini adeguati per i non addetti ai lavori, ogni anno e mezzo la potenza di calcolo dei computer è doppia rispetto al periodo precedente. E questa è una cosa sbalorditiva, rispetto ai progressi tecnologici negli altri settori industriali. Uno smart phone odierno ha una potenza di calcolo che a mala pena un PC vecchio appena sei anni poteva soltanto immaginare.
Questo si ripercuote in un continuo aggiornamento dell’hardware dei sistemi informatici, con una conseguente ricaduta nella formulazione dei supporti allo studio.
Infatti, ogni due anni devo rivedere e/o ricreare la gran parte delle slides che utilizzo come strumenti didattici. E, a questo ritmo di innovazione, sarebbe poco utile lavorare su dei libri di testo che, dopo due anni sarebbero obsoleti.
Quindi, questo mi porta ad utilizzare Internet per tenermi aggiornato con la progressione tecnologica del settore, oltre che per il mio aggiornamento linguistico. Ma è anche uno strumento formidabile in classe, usato mediante la LIM o i PC del laboratorio, per far vedere direttamente agli alunni cose e processi tecnologici che sarebbe impossibile descrivere a parole.
Questa parte del mio processo didattico si svolge lontano dalle aule, prettamente a casa, supportato da una connessione Internet adeguata e da dispositivi di connettività sparsi un po’ dovunque.
Quando arrivo in classe, dopo aver acceso il mio notebook ed essermi connesso alla rete wifi, aver espletato le formalità burocratiche con la compilazione del registro elettronico, comincio ad interagire con i miei “ragazzi” proiettando le slides programmate per la lezione. Dopo una spiegazione di circa un’ora, con l’ausilio, come detto della LIM e di internet, lascio spazio agli interventi che eventualmente mi vengono proposti, finalizzando quello che è lo scopo ultimo delle mie lezioni: far apprezzare (amare è una parola troppo grossa) gli argomenti che ho spiegato. Non è sempre semplice, ma giuro che faccio del mio meglio perché ciò avvenga.
Questo tipo di approccio, a mio modo di vedere, è efficace ed efficiente nell’insegnamento delle discipline scientifiche, nelle quali, prima di poter focalizzare il quadro complessivo, e quindi poter aprire una discussione e confronto con gli alunni, si deve necessariamente evidenziare l’importanza dei concetti chiave che stanno alla base della disciplina, quali regole, teoremi, caratteristiche fisiche e quant’altro necessario a creare i presupposti perché poi quanto viene descritto possa essere sviluppato. Probabilmente, in altri campi della conoscenza si potrà impostare l’approccio didattico in maniera differente, ma non così nel mio settore.
Ma il mio utilizzo delle nuove tecnologie per la didattica non finisce qui, perché la connessione tra me ed i miei alunni si estende oltre la durata della lezione, grazie all’utilizzo di una piattaforma di e-learning che mi consente di scambiare con i discenti materiali bibliografici, video, avere feedback sulle mie lezioni e, addirittura, proporre questionari e compiti.
Da non trascurare, comunque, l’utilizzo dei PC nei laboratori, per effettuare esercitazioni pratiche, coadiuvato dall’insegnante tecnico pratico.
Tutto questo, facendo uso dei miei fedeli strumenti informatici, di diverso tipo e con sistemi operativi differenti, proprio per avere sempre stimoli nuovi ed approcciarmi alla materia in modo differente.
Resta comunque il fatto che, in questo mondo digitale, il fattore umano, e quindi analogico, resta sempre il motore che spinge a continuare con questo meraviglioso mestiere di comunicatore di conoscenza.
Come da Nota USR prot. 8941/2016, si segnala il convegno “Per una pubblica amministrazione aperta e nativa digitale: come usare tecnologie e normative recenti per migliorare la qualità dei servizi“, organizzato da FlossLab e Università degli Studi di Cagliari in memoria del prof. Giulio Concas.
Suddetto evento avrà luogo venerdì 28 ottobre dalle 9.30 nell’Aula magna di Ingegneria in via Marengo a Cagliari.
Piero Dominici, Docente universitario e formatore professionista, insegna Comunicazione pubblica presso l’Università degli studi di Perugia. Membro dell’Albo dei Revisori MIUR, fa parte di Comitati scientifici nazionali e internazionali. Si occupa da vent’anni di teoria dei sistemi e di teoria della complessità con particolare riferimento alle organizzazioni complesse, alla comunicazione ed alle tematiche riguardanti cittadinanza, democrazia, etica pubblica. Svolge attività di ricerca, formazione e consulenza presso organizzazioni pubbliche e private. Ha partecipato, e tuttora partecipa, a progetti di rilevanza nazionale e internazionale, con funzioni di coordinamento. Relatore a convegni internazionali, collabora con riviste scientifiche e di cultura. Autore di numerosi saggi e pubblicazioni scientifiche, tra le quali: Per un’etica dei new-media (1998); La comunicazione nella società ipercomplessa. Istanze per l’agire comunicativo (2005); La società dell’irresponsabilità (2010); La comunicazione nella società ipercomplessa. Condividere la conoscenza per governare il mutamento (2011); Dentro la Società interconnessa. Prospettive etiche per un nuovo ecosistema della comunicazione (2014).
Annarella Perra è docente di Lettere, si occupa di integrazione ICT e innovazione didattica fin dagli anni ’90 con diversi progetti (nazionali, internazionali e collaborazioni universitarie) ed è impegnata da tempo nella formazione iniziale e in servizio dei docenti (ambito tecnologico).
Le biografie complete dei Formatori dei Laboratori sono già state pubblicate nel Catalogo dei Laboratori.
Laura Biancato, già Dirigente Scolastico dell’IC di Mussolente, attualmente è utilizzata presso l’Ufficio VI della DGEFID del MIUR.
Roberto Maragliano è Professore all’Università Roma Tre (più per poco ormai). Si interessa fin dagli inizi degli anni Settanta dell’altro secolo del rapporto fra media (tutti i media) e la formazione (scolastica e no). Dopo aver prodotto un certo numero di libri cartacei, anche manualistici, da qualche anno pubblica saggistica prevalentemente in versione digitale. Attualmente è direttore, assieme a Silvano Tagliagambe, della collana Studio Digitale per Antonio Tombolini Editore. Da tre anni scrive regolarmente post per il blog collettivo Lta#Parliamone, gestito dal gruppo universitario che è andato costituendosi presso il Laboratorio di Tecnologie Audiovisive: ltaonline.wordpress.com.
Le biografie complete dei Formatori dei Laboratori sono già state pubblicate nel Catalogo dei Laboratori.
Maria Francesca Ghiaccio è Dottore di ricerca in scienze sociali e ricercatrice presso il Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione dell’Università di Sassari. L’attenzione agli ambienti di apprendimento intesi come “spazi d’azione”, in questi ultimi anni l’hanno condotta ad estendere i propri interessi di ricerca ai temi dell’innovazione digitale della didattica scolastica. Ha inoltre collaborato al progetto “La rivoluzione digitale nella scuola sarda. Caratteristiche strutturali del sistema, culture professionali, organizzative e didattiche di fronte alla sfida dell’innovazione”.
Franca Bonifai ha completato i suoi studi classici prima a Cagliari, in seguito a Parma, laureandosi, infine, all’Università degli Studi di Bologna nella Facoltà di Lettere. Ritornata in Sardegna per motivi di lavoro, ha insegnato Materie Letterarie presso l’Istituto Comprensivo 3 di Alghero in un corso dove il learning by doing si coniugava con le nuove tecnologie.Nel corso della sua carriera l’incontro con il mondo informatico e della multimedialità le ha permesso di partecipare con i suoi alunni a diversi progetti pilota nazionali, ampliando la sua esperienza metodologica, sempre più improntata al costruttivismo e al learning by doing. Nel sito della sua ex scuola Sebastiano Satta, sono ancora navigabili gli ipertesti, frutto di progetti collaborativi telematici anche con altre scuole italiane, in cui i ragazzi hanno un ruolo importante di authoring. Negli ultimi anni si è dedicata a trasferire le sue competenze metodologiche e tecnologiche nel campo della formazione dei Docenti, sperimentando con i Corsisti tutte le innovazioni entrate a far parte della didattica quotidiana, dall’avvento delle LIM, alla didattica BYOD, alle metodologie Flipped Classroom ed EAS, senza trascurare il pensiero computazionale, passando per il PNSD.
Le biografie complete dei Formatori dei Laboratori sono già state pubblicate nel Catalogo dei Laboratori.
Emma Pietrafesa è Ricercatrice non strutturata presso Enti di ricerca e Università, Comunicatrice. Lavora nel settore delle attività di ricerca e comunicazione da oltre 10 anni, con focus su: ICT e socialmedia ed impatto sugli stili di vita, tematiche di genere, salute e sicurezza sul lavoro, cyberharassment e cybersafety. Responsabile del Coordinamento editoriale della Rivista accademica RES PUBLICA. Al suo attivo (italiano, francese ed inglese) oltre 40 pubblicazioni tra articoli, saggi, monografie e cura redazionale di pubblicazioni scientifiche e accademiche. Docente e relatrice in convegni e seminari di settore. Scrive per testate online nel settore ICT e digitale: TechEconomy, Girl Geek Life.
Anna Lacci è nata in Puglia e attualmente risiede a Sassari. Diplomata al Liceo Scientifico e laureata in Scienze Biologiche, inizia la sua attività nell’ambito della ricerca scientifica presso l’Istituto di Zoologia dell’Università di Pisa, continuando poi a lavorare nella divulgazione naturalistica. Negli anni ottanta è fra coloro i quali iniziano a sperimentare l’educazione ambientale (EA) ed è attivamente presente durante la redazione della “Carta di Fiuggi”, caposaldo dell’EA italiana. Nel 1988 inizia la sua attività di libera professionista avviando lo Studio Daphne. Lo Studio, conosciuto a livello nazionale e in alcuni contesti europei, si avvale della collaborazione stabile di alcuni professionisti e di quella temporanea di altri, cooptati in base alle esigenze di ciascun progetto. Lo Studio lavora per soggetti pubblici e privati; le sue attività si riferiscono sia al mondo scolastico che sociale. Collabora con Università ed Enti pubblici e privati. Recentemente ha creato il sito Progetto biodiversità per la sperimentazione di nuove forme di didattica e progettazione dell′EA e la divulgazione di filosofie di vita ecosostenibili. Fonte: www.studiodaphne.it.
Le biografie complete dei Formatori dei Laboratori sono già state pubblicate nel Catalogo dei Laboratori.
Marco Pitzalis è Docente di Sociologia generalepresso la Facoltà di Scienze Politiche di Cagliari, (Dip. Ricerche Economiche e Sociali), Direttore del Centro Interdipartimentale per la Ricerca Didattica (CIRD), Membro associato del Centro di Sociologia Europea (EHESS, Paris).
Stefania Manca è ricercatrice presso l’Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR di Genova. Si occupa dell’utilizzo dei Social Media nei contesti di apprendimento formale e informale, con particolare riguardo per i social network come ambienti di apprendimento e per lo sviluppo professionale.
Le biografie complete dei Formatori dei Laboratori sono già state pubblicate nel Catalogo dei Laboratori.